venerdì 14 luglio 2017

Come calcolare il tuo IMC (Indice di Massa Corporea)

Al di là di ciò che ti può dire la bilancia, come puoi capire quale sia la tua vera situazione fisica rispetto alla norma? Che sia una semplice sensazione o che le maniglie dell’amore te lo ricordino, a volte si ha effettivamente difficoltà ad intuire se siamo sovrappeso o meno.

Per capire se effettivamente il tuo fisico ha troppo grasso o meno esiste un modo per misurare in maniera chiara i tessuti del tuo corpo: con il Body Mass Index, tradotto in italiano come Indice di Massa Corporea (abbreviato IMC) è infatti possibile avere un’idea chiara sulla tua personalissima situazione.

Ciò che definiamo comunemente come “grasso” è in realtà determinata dalla quantità di lipociti e dalla loro dimensione: a seguito di alimentazioni ipo o ipercaloriche, la tua massa grassa può variare notevolmente, dal sovrappeso sino al sottopeso.

Sei davvero sovrappeso o è solo una tua impressione? Ecco come scoprire la verità…

Per aiutarti a comprendere come funziona, ho deciso di mostrarti questo calcolatore di IMC. Si tratta di un form compilabile che però funziona in maniera attendibile solo con persone di età compresa tra i 18 e 65 anni. Il test inoltre non è applicabile a donne incinte o in fase post parto.

Oppure utilizzare questi gadget per misurare il tuo peso ideale!

Come interpretare il risultato di questo test sull’IMC?

Come hai visto, questo pratico tool che serve per calcolare il tuo IMC, ti restituisce una percentuale che va interpretata. Questa dipende principalmente da diversi fattori del soggetto che si sottopone alla misurazione quali altezza e peso.

Una volta compilato il form, riceverai una mail con una breve valutazione riguardante il tuo stato fisico che indicativamente, ti spiegherà anche come agire per poter migliorare la tua situazione.

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Olio nella dieta: si o no?

La presenza o meno dell’olio in una dieta è da molto tempo motivo di dibattito tra nutrizionisti, dietologi o semplicemente tra chi pratica più o meno periodicamente un regime alimentare controllato.

Come avrai facilmente sentito o letto, su questo tema girano una serie di voci tra il veritiero e il fantasioso: per alcuni il consumo di olio è estremamente dannoso, per altri è invece benefico… come spesso accade, la verità risiede a metà e presenta molte sfumature piuttosto interessanti.

La qualità prima di tutto

Precisiamo intanto che esiste olio ed olio: consumare olio extravergine d’oliva di qualità, possibilmente biologico (per esempio Monini BIOS Olio Extra Vergine di Oliva Italiano da Agricoltura Biologica – 1 Bottiglia da 750 ml), è estremamente diverso rispetto ad utilizzare quanto di più a buon mercato si possa trovare nel supermarket sotto casa, magari di mais o ancor peggio di colza.

Si tratta di prodotti diametralmente opposti e che meritano discorsi totalmente diversi. Se nel secondo caso il consiglio è sempre e comunque quello di lasciar perdere, quando invece abbiamo a che fare con un prodotto qualitativamente elevato, possiamo ragionarci su.

L’olio d’oliva nella dieta Plank

L’olio d’oliva è un alimento completo che non solo aiuta a ridurre il colesterolo cattivo, ma ha anche un notevole apporto di sostanze nutritive come le vitamine A, D ed E. Proprio per questo motivo, il suo consumo anche nella dieta Plank è consentito, seppur con grande moderazione.

Se genericamente infatti sono consentiti, nell’ambito di un’alimentazione corretta, circa 2 o 3 cucchiaini di caffè giornalieri di questo prezioso alimento, il suo utilizzo durante la dieta Plank è generalmente usato con maggior parsimonia (si tratta pur sempre di un alimento ad alto contenuto calorico).

I numerosi benefici dell’olio

Al di là degli apporti energetici, il consumo di olio ha anche altri effetti benefici sul nostro organismo. Consumare con una certa regolarità questo condimento infatti, porta a diversi vantaggi.

Combattere la stitichezza

Siamo in tante a patire di questo fastidioso problema: la stitichezza condiziona la vita di chi ne soffre, causando forti dolori addominali e altri fastidiosi sintomi. Fortunatamente l’olio d’oliva ci viene in soccorso, visto che un consumo costante di tale condimento aiuta a rendere le feci più morbide e facili da espellere.

Per approfondire come affrontare la stitichezza leggi qui: http://dietaplank.com/stitichezza-dieta-plank-affrontare-problema/

Contrasta il diabete

Non tutti sanno che l’olio d’oliva aiuta nella lotta al diabete oltre a contrastare l’insorgenza di malattie cardiovascolari. I grassi sani contenuti in questo condimento infatti, oltre ad eliminare il colesterolo cattivo, influirebbero positivamente anche sulla quantità di zuccheri nel sangue.

Fortifica il sistema immunitario

Soffermarsi sull’importanza del sistema immunitario mi sembra superfluo: grazie ad esso infatti, siamo protetti da virus e altri microorganismi che possono intaccare la nostra salute anche con conseguenze nefaste. L’alta presenza di antiossidanti presenti nell’olio di oliva rinforza questo sistema di difesa del nostro fisico.

L’olio possiede proprietà anticancerogene?

Altri studi hanno invece svelato come un consumo prolungato nel tempo di olio d’oliva ridurrebbe drasticamente le possibilità di essere colpiti dal cancro. Secondo gli scienziati, ciò sarebbe ricondotto all’alto contenuto di acido oleico, presente in grande abbondanza in questo alimento.

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Stitichezza e dieta Plank: come affrontare il problema

Così come tutte le diete iperproteiche, la dieta Plank tende a causare stitichezza. Questo fastidioso problema intestinale, tende a provocare costipazione e una generale sensazione di gonfiore.

Se poi vi sono persone che già naturalmente hanno questi problemi, un regime alimentare del genere puoi ben capire come i risultati possono essere veramente disastrosi. Esiste un modo per sconfiggere questo disturbo o perlomeno per diminuirne i sintomi?

Le diete iperproteiche e la stitichezza

Come ti ho già detto, la dieta Plank è iperproteica, ovvero predilige proteine tralasciando quasi totalmente i carboidrati. Sebbene questa tipologia di regimi alimentari abbia un alto tasso di efficienza, va anche detto che porta degli effetti collaterali: tra questi, il più fastidioso è sicuramente la stitichezza.

Se soffri di queste problematiche però, esistono alcuni metodi per ovviare in maniera del tutto naturale. Prova a seguire questi consigli per migliorare la tua condizione:

  • Bere tanta acqua fa bene, come ti ho già detto in passato, ma quello che forse non sai ancora è che questa abitudine aiuta a rendere le tue feci più morbide e quindi più facili da espellere.
  • Assumere tre cucchiai di crusca d’Avena. A quanto pare questo metodo è estremamente funzionale e porta a risultati praticamente immediati.Stesso di scorso per olio d’oliva, di vasellina o di paraffina: assumerne delle quantità anche ridotte rende molli gli scarti del nostro organismo che diventano meno ostici da eliminare.
  • Un altro metodo utilizzato anche per altre diete iperproteiche è quello di preparare una sorta di “salsa magica” da utilizzare per condire carne e pesce. Questa si può preparare con quattro cucchiai di aceto balsamico, uno di acqua frizzante, un cucchiaio di senape, un altro con olio di vasellina. Gusto a parte, pare essere un vero e proprio portento contro la stitichezza

Non solo cibo: la stitichezza si combatte anche con l’esercizio fisico

Per stimolare un intestino particolarmente pigro, può essere utile anche intervenire con degli esercizi fisici che vadano a stimolare la zona addominale. Mettendo in moto i muscoli e l’apparato intestinale infatti, sarà decisamente meno problematica l’espulsione delle feci.

In questo caso, anche lo Yoga può entrare in gioco: tenendo presente che anche uno stato mentale non sereno può influire sul nostro intestino, il misto di esercizio fisico e meditazione offerto da questa disciplina orientale può essere utile alla causa e risolvere il problema.

Un aiuto naturale


Naturalmente i problemi legati alla stipsi sono curabili anche grazie ad aiuti esterni. Sono numerosi i prodotti naturali che agiscono in questo senso, favorendo la regolarità intestinale e conseguentemente eliminando tutti i problemi collegati alla stitichezza: prodotti come PSYLLOGEL FIBRA ARA ROS VASO (che a me ha funzionato tantissimo!) ad esempio, contengono fibre e altri elementi che aiutano a regolarizzare anche gli intestini più pigri.

Essendo prodotti naturali, non hanno praticamente controindicazioni e riescono ad agire efficacemente e in un lasso di tempo particolarmente breve.

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mercoledì 12 luglio 2017

Bevande a zero calorie: ma davvero non fanno ingrassare?

Da qualche anno a questa parte si sono diffuse sul mercato una serie di bevande a zero calorie: si tratta di versioni light di prodotti celebri che, molto probabilmente, avrai già visto e rivisto più volte nel supermarket sotto casa (e forse consumato anche qualche volta!).

Visto il numero sempre crescente di persone che si sottopone a varie diete, l’industria ha pensato bene di recuperare questa fetta di mercato proponendo bevande dietetiche che, almeno teoricamente, promettono al consumatore una presunta compatibilità con qualunque regime alimentare, ma sarà vero?

 

Come viene sostituito lo zucchero nelle bevande a zero calorie?

Che si tratti di coca cola light o di qualunque altra bevanda in versione “dietetica” effettivamente, lo zucchero è assente da questi prodotti.

Solitamente esso viene sostituito da altri prodotti dai nomi piuttosto preoccupanti: tra di essi figura il famigerato aspartame, fino a qualche tempo fa tenuto in alta considerazione da chi è solito sottoporsi a regimi alimentari piuttosto severi.

 

Aspartame: meglio o peggio dello zucchero?

Abbiamo citato prima la coca cola light, ma sono tante altre le bevande (e non solo) che sfruttano l’aspartame come surrogato dello zucchero.

Secondo recenti studi però, questo è ancor più dannoso dei dolcificanti più tradizionali: tra le caratteristiche dell’aspartame risulta quella che porta, in determinati casi, alla creazione di un aminoacido (detto fenilalanina) potenzialmente cancerogeno.

Calcolando che questo prodotto viene ingerito in quantità talvolta anche piuttosto sostanziose, potete capire come le bevande a zero calorie a volte siano piuttosto pericolose.

Esistono anche altre tipologie di dolcificanti quali la stevia, decisamente più naturale ma non esente da controindicazioni: un uso massiccio di questa pianta in sostituzione allo zucchero tradizionale, può causare effetti collaterali come ipotensione e ipoglicemia.

 

Dietetiche si, ma con il gas…

A conti fatti, queste bevande non ingrassano nel vero senso della parola e quindi (al netto delle controindicazioni) sarebbero quasi accettabili in una dieta se non fosse che molte di queste sono gassate.

A questo punto infatti, sorge un altro problema: l’anidride carbonica che viene assunta con il consumo di bevande dietetiche gasate infatti, non solo gonfia lo stomaco, ma va anche a diminuire la soglia di sazietà, aumentando la fame.

 

Un compromesso per chi proprio non può farne a meno

Sei tra quelle persone che non riescono a fare a meno della Coca Cola? Ogni tanto va bene anche fare uno strappo alla regola e concedersi un bicchiere (ma giusto uno, mi raccomando!) tenendo sempre presente che tra eventuale gas e dolcificanti vari, stiamo comunque facendo una trasgressione non da poco…

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giovedì 6 luglio 2017

5 Cocktail da gustare per festeggiare la fine della dieta

La dieta Plank è funzionale e ti consentirà di perdere una cifra considerevole di chili in pochi giorni. Di contro, come qualunque regime alimentare, questa richiede una certa rigidità quando ci si siede a tavola: so bene come ciò possa essere frustrante… soprattutto quando magari siamo in compagnia degli amici e vorremmo concederci quel qualcosa in più.

Quali sono i cocktail che puoi bere alla fine  della tua dieta?

E quando vai al pub la storia non cambia! La maggioranza di cocktail è ad alto contenuto calorico e praticamente nessuno rientra nei canoni della dieta Plank (ma anche di qualunque altra).

Nonostante questo discorso doveroso, va anche detto che a volte uno strappo alla regola è d’obbligo, soprattutto se vogliamo festeggiare un evento particolare come la fine della tua dieta! In questo caso puoi concederti un cocktail senza troppi rimpianti…

Esistono alcuni particolari drink che sono più adatti a fare meno danni possibili e che possono essere quindi consumati senza particolari remore, dopo aver finito la nostra dieta. Qui di seguito te ne mostrerò cinque tra i più famosi e al contempo più adatti alle tue esigenze.

*Le calorie qui sotto sono ovviamente indicative. Per avere la certezza chiedilo al tuo bartender!

 

Red eye, il cocktail di Tom Cruise (163 kcal)

Il Red eye è un drink che quasi sicuramente conoscerai se hai visto almeno una volta il film “Cocktail” di Tom Cruise. Esistono diversi modi di prepararlo, ma solitamente al suo interno vi sono vodka, succo di pomodoro, birra e un uovo.

 

Il leggendario Bloody Mary (137 kcal)

Il Bloody Mary è un drink creato da George Jessel verso la fine degli anni trenta. La preparazione coinvolge ingredienti piuttosto insoliti per un cocktail come succo di pomodoro, spezie e peperoncino, uniti poi alla più consueta vodka.

 

Il Bloody Mary e il Red Eye, non solo sono tollerabili nell’ambito di una dieta, ma aiuta anche a mantenere basso l’indice glicemico per gli ingredienti utilizzati, ovvero VERDURA: un motivo in più per gustarlo in compagnia!

 

Il Salty dog: attenzione al sale! (120 kcal)

Il Salty dog è un cocktail piuttosto famoso e largamente consumato. Si prepara utilizzando Vodka e succo di pompelmo, talvolta guarnendo il bordo del bicchiere con del sale (veleno per chi, come noi, sta seguendo una dieta).

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Se vuoi andare sul classico, pensa a un Gin Tonic (160 kcal)

Cosa c’è di più classico di un buon Gin Tonic? Preparato con gin, acqua tonica e limone, questo drink è uno tra i più consumati in tutto il mondo. A quanto pare, questo cocktail è stato inventato dai soldati inglesi che occupavano la regione indiana nell’ottocento.

Lo spritz: un aperitivo di tendenza (80 kcal)

Negli ultimi anni sta prendendo piede lo spritz, un aperitivo di origine triestina che, pur essendo nato all’inizio del novecento, sta vivendo un momento di grande popolarità in questi ultimi anni. I suoi ingredienti sono generalmente vino prosecco, aperol, soda (o acqua frizzante).

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Fai attenzione: naturalmente poter bere un drink occasionalmente non vuol dire che te ne puoi scolare una mezza dozzina a sera! A prescindere che tu sia sotto un regime alimentare controllato o meno, ricorda sempre che il consumo massiccio di alcol non fa assolutamente bene al nostro fisico.

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mercoledì 5 luglio 2017

Ragazzo di 16 anni muore dopo una dieta ferrea

Un ragazzo di appena 16 anni originario di Pinamonte, un piccolo centro campano di appena 6,000 abitanti, è morto questa mattina stroncato da un attacco cardiaco. Il giovane, che pesava circa 150 chilogrammi, si era recentemente sottoposto ad una intensa cura dimagrante tramite la quale aveva già perso diversi chili.

Il sedicenne, trovato privo di sensi nella mattinata, è stato prontamente portato all’ospedale di San Leonardo presso Castellamare di Stabia, dove i disperati tentativi di rianimazione non hanno dato l’esito sperato e, ai medici, non è rimasto altro che constatare il decesso.

La procura ha aperto un’indagine che seguirà all’autopsia del giovane per capire realmente quali siano le principali cause della sua scomparsa.

Per evitare casi simili, consigliamo sempre di consultare il vostro medico professionista e di seguire alla lettera i suoi consigli.

Ogni persona ha un fisico e un metabolismo diverso: per evitare tragedie è utile affidarsi sempre e comunque a chi conosce perfettamente il nostro stato di salute, prendendo iniziative solo dopo una consultazione con queste figure professionali.

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Perché si dimagrisce con la dieta Plank?

Se hai già provato per qualche giorno la dieta Plank avrai già notato dei cambiamenti nel tuo corpo. I chili infatti, tendono a calare notevolmente già dopo pochi giorni dal suo inizio… ma ti sei mai chiesta che cosa succede al tuo fisico? Come mai la dieta Plank riesce dove altri regimi alimentari falliscono miseramente?

Diete chetoniche: pregi e difetti del dimagrimento rapido

La dieta Plank è definita “chetonica”. Questa infatti, rientra nella categoria di diete iperproteiche che spingono il corpo a produrre chetoni, ovvero composti organici che aiutano il nostro fisico a bruciare i grassi. Per poter stimolare il nostro fisico a produrre chetoni, vanno seguiti alcuni regimi alimentari, tra cui figura anche la dieta Plank.

In pratica, non consumando più carboidrati ma concentrandosi solo sulle proteine, si porta il corpo a comportarsi in un certo modo, favorendo un rapido dimagrimento. I risultati, come già detto, sono rapidi… ciò non vuol dire però che effettuare una dieta chetonica senza criterio possa essere salutare!

Con le diete chetoniche infatti si forza il fisico a cercare l’energia che manca (a causa dell’assenza di carboidrati) negli strati di grasso accumulati. Il risultato è assicurato, anche se mettiamo il corpo in una situazione di emergenza che deve essere quanto più possibile limitata nel tempo.

 

Fate attenzione: una dieta chetonica può essere pericolosa se fatta per tempi troppo lunghi

Se è vero che questi regimi alimentari portano a risultati certi e in breve tempo, va anche detto che bisogna seguirli con particolare attenzione. L’apporto massiccio di proteine infatti, così come lo scarso apporto di carboidrati, sul lungo periodo può causare gravi danni al nostro fisico.

Una volta terminato il periodo (nel caso della dieta Plank le due settimane canoniche) va ripreso un regime alimentare equilibrato e con la presenza di tutti gli elementi nutritivi tipici di una dieta equilibrata. In caso contrario potrebbero presentarsi sintomi come mal di testa e stitichezza, fino ad arrivare a casi limite con vere e proprie intossicazioni.

Ci sono diversi “sintomi” che possono farci capire se siamo in chetosi, il primo dei quali è l’alito cattivo (eh lo so… se si vuole dimagrire bisogna essere pronti ad avere l’alito che puzza di uovo marcio o di fogna!)

Un metodo infallibile però è quello di analizzare le tue urine… no, non c’è bisogno di portarle in laboratorio per farle analizzare. Basta acquistare un test chetogenico come Home Chetoni/Chetosi urina Test Strips – Strumento per perdita di peso dieta. Per utilizzarlo, dovrai portarti al bagno un bicchiere (ti consiglio di non usare un calice di cristallo, un bicchiere usa e getta andrà benissimo!) raccogliere le tue urine, e immergerci una delle striscie reattive contenute nel kit del test chetogenico.

La striscia cambierà colore a seconda del tuo livello di chetosi, e potrai confrontarlo con i colori sul barattolo per capire esattamente il livello.

Non sottovalutiamo la fase post dieta

Una volta finito il ciclo di dieta, bisogna tornare alla vita di tutti i giorni. Fai attenzione però a non ingozzarti per festeggiare la fine del regime alimentare! Questo infatti è uno dei rischi maggiori di chi segue precisi regimi alimentari, che si tratti di diete chetoniche o meno.

L’equilibrio a tavola va trovato anche dopo che hai finito la tua dieta, anche per evitare di recuperare tutto il peso perso, magari anche con gli interessi!

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Che bevanda prendere durante il periodo della dieta?

La dieta Plank ha dettami piuttosto chiari e rigidi per quanto riguarda l’ambito alimentare. Seguire il piano senza lasciarsi indurre da tentazione può portare a grandi risultati in appena due settimane. Nonostante ciò, si parla raramente di cosa sia concesso bere durante questo periodo.

Già, non pensare di potertela cavare solo rispettando le regole del cibo! Anche ciò che beviamo va ad influire sulla nostra linea e, proprio per questo motivo, mi duole ricordarti che devi fare attenzione anche ai liquidi che ingerisci durante la dieta.

Ritenzione IdricaLa parola d’ordine è niente zuccheri

Chiaro, logico… ma è meglio rinfrescare la memoria che non si sa mai! Gli zuccheri sono assolutamente vietati: non dovrebbe essere una prerogativa della dieta Plank, ma di un po’ tutti gli stili di vita sani.

Se lo zucchero è tassativamente vietato, potete anche capire bene come sia fuori discussione il consumo di bibite gassate e tanto meno alcolici. Devi dunque limitarti a bere semplice acqua? Neanche per sogno! Qui di seguito ti indicherò alcune bevande che si sposano perfettamente con la filosofia della dieta Plank.

 

  1. L’acqua con un po’ di limone è molto dissetante. Non piace a tutti ma si tratta di una bevanda ideale (se servita fresca) d’estate e ottima anche d’inverno (se servita calda). Volete arricchire il tutto con un pizzico di classe? Mettere nel bicchiere anche un paio di foglie di menta.
  2. Volete un drink molto particolare? Potete optare per un succo di pomodoro condito con limone e tabasco. Si tratta di un cocktail molto particolare che potrebbe non piacere a tutti ma che è assolutamente trendy!
  3. La spremuta di pompelmo è ideale per bruciare gli zuccheri in eccesso, oltre ad essere estremamente dissetante. Nei giorni in cui si può consumare frutta, si può preparare comprando un paio di questi grossi frutti e utilizzando lo spremiagrumi per ottenerne la preziosa spremuta.
  4. Il , soprattutto se verde, è una delle migliori soluzioni che puoi adottare. Esso infatti, oltre ad essere dietetico (naturalmente senza zucchero!) ha notevoli benefici sul nostro fisico.
  5. Stesso ragionamento per il caffè, servito freddo soprattutto durante le stagioni estive, può essere una bevanda dissetante e non dannosa per la nostra dieta (sempre se assunta nelle quantità consone).

 

Come hai potuto notare te stessa, se è vero che ci sono limitazioni è anche vero che le varianti non mancano e, sono anche piuttosto dissetanti. Risulta importante capire come lo zucchero vada evitato così come i dolcificanti: una regola che non andrebbe seguita solo durante lo svolgimento della dieta Plank…

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sabato 1 luglio 2017

Cucinare al vapore: le alternative

Spesso siamo portati a pensare che gli alimenti siano il fulcro dell’attenzione quando si segue un preciso regime alimentare. La convinzione poggia su solide fondamenta ed effettivamente non è sbagliata, anche se…

Troppo spesso ci dimentichiamo che anche le diverse modalità di cottura possono influire sulla nostra alimentazione! Hai mai pensato alla gigantesca differenza tra lo stesso cibo bollito o fritto? L’alimento non cambia, ma il risultato finale sarà estremamente diverso sia a livello di gusto che a livello puramente dietetico.

La maggior parte di persone conosce la cottura a vapore, anche se non molte la utilizzano. Questa tipologia di cucina sfrutta il calore del vapore per poter cucinare alimenti (soprattutto verdure) in maniera estremamente salutare.

La cottura a vapore sarà anche estremamente salutare, ma ha anche dei difetti!

Di contro però, chi utilizza queste tecniche, va in contro a diversi svantaggi da non sottovalutare come:

  1. Una cottura estremamente lenta (armatevi di grande pazienza!)
  2. Il vapore si addice poco alla cottura della carne, sposandosi meglio con pesce e verdure
  3. Sarà anche salutare, ma il gusto delle pietanze così preparate non è apprezzato da tutti

 

A questo punto ti starai facendo una domanda: esiste un’alternativa alla cucina a vapore? Coniugare una cucina sana e gustosa non è del tutto facile, anche se esistono alcuni espedienti interessanti per ottenere compromessi piuttosto validi.

L’alternativa alla cucina a vapore? La dieta Plank ci indica la giusta via…

Ebbene si, la nostra dieta Plank ci viene in soccorso. Ho inventato qualche trucco per poter mangiare sano senza rinunciare al gusto. Prendiamo, per esempio, due pietanze utilizzate spesso durante la dieta: pesce al vapore e uova sode.

Se il pesce al vapore non vi va proprio giù, esiste un modo per ottenere una pietanza altrettanto buona con uno stile di cucina alternativo: il pesce può essere cucinato in padella senza l’utilizzo di olio o di altri condimenti, utilizzando semplicemente della carta da forno. Lo stesso metodo può essere utilizzato nel forno stesso.

Eventualmente si può aggiungere del limone al pesce: questo condimento è salutare e si sposa decisamente bene con questo genere di piatto. In questo modo si elimina l’olio e altri condimenti dalla fase di cottura che potrebbero influire negativamente sulla dieta.

Non mi sono dimenticata delle uova: adesso ti spiego come prepararle in maniera un po’ diversa dal solito. Invece delle solite uova sode (dopo un po’ stancano!) perché non optare per le famose uova in camicia?

Questa particolare ricetta richiede appena 3 minuti del tuo tempo e soprattutto non richiede particolari condimenti: si tratta di un modo gustoso e allo stesso tempo sano per gustare le uova.

 

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